Superare un lutto è un processo lungo e articolato in varie fasi, me è importante ricordare e avere fiducia nel fatto che ognuna di esse il nostro sé superiore saprà come proteggerci e tenerci al sicuro .
Quando siamo colpiti da un lutto, a volte succede di chiudersi in camera da letto e dormire, piangere e crogiolarci nel dolore. Altre volte ci sembrerà di essere in una prigione, una cella claustrofobica dove le luci si spengono e attorno a noi tutto è tenebra. Il lutto è qualcosa di primitivo: potreste sentire un urlo o un lamento levarsi da un luogo profondo a cui non avevate mai avuto accesso prima. E mentre tutto questo accade, intorno a noi il mondo va avanti. In questo senso vivere un lutto somiglia a scontare una pena. Non ha senso cercare di presentare ricorso, resistere o evadere dalla nostra prigione di dolore, dobbiamo solo tenere conto dei giorni che passano, senza sapere quando la pena finirà. Ma anche nella reclusione solitaria del lutto c’è sempre una lama di luce, se guardiamo bene, una lama di luce che penetra dal buco della serratura o dalla finestra della nostra cella. E a volte questa lama di luce è sufficiente per aprirci un varco tra le tenebre e uscire dalla nostra cella, anche se è solo per pochi minuti o poche ore, e riappropriarci a poco a poco della libertà.
Se siete una persona che ama profondamente e/o ama molte persone, può darsi che questa proposta vi sia molto familiare. Ricordate che dentro di voi c’è una forza più alta, anche quando non riuscite a vederla o sentirla, e che sarà proprio questa luce a guidarvi nelle numerose visite che dovrete fare a questa cella. Se riuscirete a connettervi e a rimanere aggrappati a questa luce interiore, le tenebre del lutto smetteranno di sembrare un ergastolo. Ma non esiste una durata “giusta” per il lutto, così come non c’è un modo giusto o sbagliato di affrontarlo: tenetelo sempre a mente, e non dimenticate, avete il diritto di attraversare le diverse fasi del lutto nel modo migliore per voi, perché soltanto voi sapete di cosa avete bisogno.
Conoscere le fasi del lutto può aiutare tutti. E’ importante sapere che non si tratta di un processo lineare, il che significa che potete avanzare o regredire più volte durante il ciclo del lutto e il processo di guarigione. Quindi prendetevi tutto il tempo necessario, non siate troppo duri con voi stessi e cercare di riconoscere le nuove fasi quando si presenteranno.
Negazione
Una delle fasi iniziali della perdita di solito è la negazione. E’ la fasi in cui una persona immagina una falsa realtà o preferibile rispetto allo shock di quello che sta affrontando.
L’individuo non ha ancora accettato emotivamente la perdita e si sente come intorpidito. Nel caso di un lutto, in questa fase molti di affidano a una sorta di pilota automatico, occupandosi delle numerose incombenze pratiche che accompagnano la scomparsa di una persona cara, come dichiarazione di morto o l’organizzazione del funerale.
Rabbia
In seguito, solitamente, quando la persona che soffre capisce che non può più continuare a negare la perdita, insorge la rabbia, spesso accompagnata da senso di colpa, frustrazione o dal tentativo di addossare la responsabilità a qualcuno. Può capitare di pensare cose come: perché proprio io? non è giusto! oppure: perché l’universo ha permesso che succedesse?. La rabbia a volte è più semplice rispetto al dolore profondo che nasconde.
Contrattazione
Alla rabbia segue in genere la fase della contrattazione, nella speranza di riuscire a evitare il dolore. “prendi me al suo posto!”, è il dolore più profondo e inizia a emergere. Ciascuno vive il lutto in modo diverso e alcune fasi saranno più lunghe di altre.
Depressione
La fase successiva è quella della depressione. Pensieri come: che senso ha andare avanti? sono una parte naturale del processo di elaborazione del lutto. Durante questa fase la consapevolezza della morta può generare una tristezza profonda: la persona tende a chiudersi in sé stessa, a rifiutare le visite e a passare gran parte del tempo a piangere.
Questo buco nero di dolore è ciò che spaventa di più le persone, che temodo di restare bloccare in queta fase. Ma ricordate: c’è sempre un modo per uscire dai periodi bui, anche se al momento vi sembra impossibile e anche se a volte è necessario l’aiuto di un professionista.
Accettazione
L’ultima fase dell’elaborazione del lutto è quella in cui accettiamo che l’esistenza fisica è per sua natura passeggera e che ogni cosa nasce, muore e rinasce.
Se stai vivendo una situazione simile, puoi rivolgerti a un professionista.
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Dott.ssa Martina Sciacca, psicologa del benessere e trainer senior mindfulness.
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