Che cos’è
Il disturbo d’ansia generalizzato (DAG) è caratterizzato da due elementi di fondo: una preoccupazione eccessiva e intensi stati d’ansia. Esso viene descritto come un disturbo caratterizzato da un costante stato d’ansia e di preoccupazione eccessiva che possono riguardare una varietà di eventi o situazioni. La preoccupazione è sproporzionata rispetto all’evento temuto, è pervasiva e difficilmente controllabile dal soggetto stesso. E’ un disturbo abbastanza frequente, la prevalenza a 12 mesi è dello 0,9% tra gli adolescenti e del 2.9 tra gli adulti. Gli elementi principali dell’ansia generalizzata sono una preoccupazione sia per intensità che per durata e la sua difficoltà di gestione da parte della persona affetta che , in pratica, soffre per l’idea costante che potrebbe succedere qualcosa di grave a lui o a persone a lui care.
Criteri della diagnosi
I criteri principali per diagnosticare il disturbo d’ansia generalizzato sono i seguenti:
- senso di ansia e di preoccupazione eccessiva da almeno 6 mesi
- difficoltà nel controllare la tua preoccupazione
sintomi fisici d’ansia e tensione accompagnate da irrequietezza, irritabilità, insonnia, tensione muscolare, affaticabilità, vuoti di memoria e difficoltà a concentrarti
Intervento: L’intervento psicologico si articola in diverse tecniche:
1- Psicoeducazione: con lo scopo di aumentare la conoscenza del disturbo, della reale natura dei suoi sintomi, dei rischi del suo decorso, delle modalità d’innesco e di mantenimento dello stato ansioso.
2- Automonitoraggio: questa tecnica è utile per mostrarti il ruolo centrale che hanno il rimuginio e le preoccupazioni catastrofiche nella genesi e nel mantenimento della tua condizione. L’obiettivo è di renderti consapevole di come “funziona”.
3- Ristrutturazione cognitiva. Ha l’obiettivo di mettere in discussione le credenze disfunzionali alla base del funzionamento psicopatologico del disturbo.
4- Tecniche di rilassamento e mindfulness. Questo tipo di tecniche consente di migliorare la tua capacità di intervenire sulla componente fisiologica dell’ansia. La mindfulness è uno strumento alleato poiché gli obiettivi includono: a) una maggiore consapevolezza del livello di tensione muscolare, in modo da poterlo attenuare in modo rapido ed efficace, se necessario; b) suscitare una sensazione piacevole e la partecipazione ad essa; c) sperimentare un benessere associato al “lasciar andare” ogni forma di tensione; d) un’estensione della metafora del lasciare andare anche ai pensieri, immagini e sensazioni negativi, in modo da poterli accettare per ciò che sono oggettivamente: nient’altro che stati mentali transitori.
5- Esposizione e tecniche comportamentali sul rimuginio e il problem solving. L’obiettivo, attraverso le tecniche espositive, è quello di aiutarti a esperire ed elaborare la preoccupazione senza rispondere ad essa con componenti quali, per esempio, la ricerca di rassicurazioni o l’evitamento.